Il Dio del lunedì

C’è un particolare sorprendente nel vangelo: la storia che racconta è unica, prodigiosa, straordinaria come nessun’altra, eppure, al tempo stesso, questa storia ha qualcosa di assolutamente normale. Quando chiudiamo il libro le immagini che ci rimangono impresse non sono quelle di sbalorditivi fenomeni celesti e neppure di meravigliosi templi e liturgie. Il suo racconto ci restituisce invece un mondo di campi, strade, case, barche, laghi, massaie, pescatori, mercanti, feste, semi, alberi… fino a culminare nientemeno con la figura di Gesù Risorto che cucina dei pesci per i suoi apostoli. Sembra un libro dedicato alla vita quotidiana. Il suo protagonista, del resto, per circa trent’anni conduce un’esistenza talmente ordinaria da non meritare quasi menzione. C’è in tutto questo un messaggio inderogabile: Dio desidera entrare nella nostra normalità, stare con noi nelle stanze casalinghe, trasfigurare le giornate qualunque, confortarci nelle fatiche usuali. È proprio qui che attende di sfiorarci, in chiesa certo, ma anche in soggiorno, in pellegrinaggio, ma anche al mercato, la domenica, ma anche il lunedì. C’è una preziosità nascosta in ciò che è normale, una gloria delle piccole cose che attende di essere accesa. Martin Heidegger, il filosofo tedesco, ha colto questa verità in un pensiero: “Sontuosità in ciò che è dimesso”. Sta accadendo il contrario: il Dio della religione e il Dio della vita si sono allontanati. La fede è stata relegata alle sue sedi apposite ed estromessa da tutto il resto. Credo che sia proprio da qui che può iniziare una rifioritura del cristianesimo, dal basso, da ciascuno, da una riforma, quella della nostra vita ordinaria. Come riuscire a far entrare Dio in ogni ambiente, in ogni gesto? Non è impossibile, c’è una “scorciatoia”: entrerà per mezzo di noi, semplicemente accompagnandoci passo passo nelle nostre corse quotidiane. Basterà stabilire con Lui un rapporto costante, un dialogo stabile, come tra fratelli, al resto penserà Lui e, senza che ce ne accorgeremo, attraverso di noi la sua presenza toccherà il mondo percorso, porterà un calore nuovo, una gioia sommessa e contagiosa.

 

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