La misericordia spicciola

Accanto alla misericordia eroica dei toccanti gesti di perdono o delle opere sociali per i più dimenticati della terra ne esiste un’altra più spicciola, più quotidiana, eppure non meno indispensabile, non meno rivoluzionaria. È la misericordia di quelle persone che sanno sorvolare con scioltezza sui difetti altrui, senza farli pesare, quasi non esistessero; la misericordia di coloro che di fronte agli errori dei loro vicini scelgono di non cogliere l’occasione per trionfare su di loro, ma al contrario ne condividono le spiacevoli conseguenze. Non godono nel pronunciare esclamazioni come «Vedi che avevo ragione io!», «Sei sempre il solito!», «Devo sempre pensare a tutto io!», «Potevi pensarci prima!». Quando devono esercitare questa forma ordinaria di indulgenza lo fanno con grazia e quasi di nascosto. Spesso semplicemente si astengono dal voler avere l’ultima parola. La misericordia spicciola infatti il più delle volte è fatta di silenzi più che di parole, è basata sul non dire, non far notare, sorvolare. La vita accanto a persone di questa levatura è semplice e piacevole, priva di quelle tensioni che rendono spesso insopportabile lo stare con gli altri. Con loro si può collaborare, si può parlare in libertà, di più: con loro possiamo permetterci di sbagliare.

La loro misericordia è come l’olio nel motore. Quando esso manca il motore della macchina soffre, l’attrito ne frena i meccanismi e alla fine si ingrippa e va in fumo. Grazie all’olio invece gli ingranaggi scorrono, gli attriti scompaiono e, se penetra della polvere, non fa in tempo ad insinuarsi e scivola via senza danni. Tra noi avviene la stessa cosa: quando la misericordia è carente le relazioni diventano pesanti, tutto fa problema, tutti stanno male. Le incomprensioni, le parole cattive, i giudizi malevoli prendono il sopravvento e la vita diviene tesa, amareggiata, talvolta rabbiosa. Ma quando tra noi è presente la misericordia ognuno riesce a mettersi nei panni degli altri e i dissapori non si ingigantiscono più di tanto. Allora capirsi, giustificarsi, perdonarsi diventa meravigliosamente possibile.

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