La luce dell’ombra. Comunità soffocanti e rigide

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«In una vera comunità, ogni persona deve poter preservare il segreto profondo del suo essere che non necessariamente deve confidare agli altri e forse nemmeno condividere»

                                 Jean Vanier

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Non so se esista un libro sulla vita di comunità più bello, più umano, più delicato di quello di Jean Vanier, che si intitola appunto “La comunità. Luogo del perdono e della festa“. Quello che scrive è valido per ogni tipo di convivenza umana nel quale vigono il senso di appartenenza e il senso di responsabilità degli uni verso gli altri. Uno dei capisaldi di Vanier è che la comunità non è più importante delle singole persone, ma è anzi un luogo che serve ad aiutare ognuno a diventare sempre più se stesso. Che grande liberazione dall’idea diffusa che una comunità (civile, religiosa, lavorativa…) possa imporsi sulla coscienza personale di ciascuno e pretendere addirittura che esibisca i suoi segreti. 

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