La luce dell’ombra. Annoiarsi

Tutto ma non la noia. Poche cose ci risultano avverse e insopportabili come la noia. Il motivo di un’ostilità così profonda è davvero difficile identificarlo fino in fondo. Arrischiandomi avanzerei l’ipotesi che la noia tocca il nervo più doloroso della vita: la sua sicura finitudine. Sappiamo che il nostro tempo è limitato, in media poco più di 25.000 giorni, annoiarsi è il modo peggiore di buttarlo via. Ecco allora che in quei momenti emerge dalle oscurità della nostra psiche l’angoscia innominabile della morte che si avvicina impunemente. Eppure, proprio per questo,  la noia è un’indispensabile portatrice di vita:

 «La noia e la solitudine le combattiamo avendo sempre qualcosa da fare. Ma così ci priviamo di poter ascoltare la nostra angoscia: da dove nasce? La noia che ci assale: da che cosa è motivata? La nostra malinconia: di che cosa è segno? Ci priviamo della possibilità di ascoltare le nostre emozioni.

Il vuoto che c’è in noi ha qualche cosa da dirci. Occorre ascoltarlo.

La noia può essere un grande momento di verità, permette momenti di pausa, di riflessione, di lucidità, di pensiero propri e non assunti dall’esterno. Sappiamo che Albert Einstein sviluppò la teoria della relatività mentre era in uno stato d’animo particolarmente annoiato e stava sognando a occhi aperti».  (Luciano Manicardi)